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"In mensa mangio locale", Slow Food porta tipicità a scuola

"In mensa mangio locale", Slow Food porta tipicità a scuola

Obiettivo progetto, 20% dei prodotti utilizzati a Km0

ROMA, 08 febbraio 2017, 15:54

Redazione ANSA

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 ''Vorremmo riuscire a far si che il 20% dei prodotti utilizzati nelle mense scolastiche provenisse dal territorio''. Questo è l'ambizioso obiettivo del percorso formativo "Pensa che mensa" ideato per il Parco delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna, nelle aree di Forlì-Cesena, Mugello e Levante Fiorentino e Casentino, nell'ambito del più ampio progetto Oltreterra, ideato dalla Condotta Slow Food di Forlì e coordinato da Slow Food Italia.

«Dopo un'indagine sulle mense nei comuni del Parco abbiamo deciso, insieme alle amministrazioni comunali, di migliorare la qualità del cibo distribuito nelle scuole utilizzando prodotti locali, per nutrire meglio sia i bambini che l'economia del territorio», sottolinea Elena Sandrone dell'ufficio educazione di Slow Food Italia. Non va dimenticato che sono anni fondamentali per la formazione del gusto e per stimolare la curiosità per ciò che si mangia: «Per genitori, insegnanti, produttori, cuochi e gli stessi amministratori comunali sono previsti momenti di formazione e confronto, per riuscire davvero a migliorare il cibo nelle mense scolastiche del territorio, che forniscono attualmente circa 240.000 pasti annui», precisa Sandrone.

«Favorire - osserva Marco Remaschi, assessore all'agricoltura della Regione Toscana - l'ingresso dei prodotti agricoli del Parco nella refezione scolastica degli stessi Comuni del Parco, oltre a garantire prodotti a km zero e quindi maggiore qualità delle mense stesse, consentirebbe una giusta remunerazione per i prodotti del territorio montano con conseguente ripopolamento delle terre coltivate e ulteriore incremento dell'attività agricola».

«Anche noi riteniamo importante incentivare l'economia montana per promuovere lo sviluppo di questi territori evitando così fenomeni di abbandono di aree ricche di tradizioni rurali e risorse agroalimentari», conclude Simona Caselli, Assessore all'agricoltura, caccia e pesca della Regione Emilia-Romagna.

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