PARMA - Tutela e rilancio dei marchi dop e igp in tutta Europa significa preservare origine, territorio, valore, diversità, identità e qualità del cibo. E' questo il messaggio di Origo, 'Geographical Indications' Global Forum, il primo simposio internazionale dedicato al sistema delle indicazioni geografiche dell'Unione europea.
Il Forum, aperto oggi a Parma, durerà tre giorni e vedrà confrontarsi 300 aziende certificate oltre a rappresentanti italiani ed europei delle istituzioni a tutela del settore.
L'evento nasce in collaborazione con Cibus Connect, l'esposizione internazionale dell'agroalimentare che aprirà i battenti domani sempre a Parma, e vede la presenza anche di rappresentanti di Dop e Igp extraeuropee arrivati a Parma con l'obiettivo comune di creare una nuova consapevolezza del valore strategico delle produzioni di qualità sul mercato internazionale.
A fine 2016 il comparto delle Dop e Igp ha toccato la cifra di 2.959 prodotti, di cui 23 extra Ue. L'Italia detiene il primato europeo con 814 prodotti food and wine, primato che tra le Regioni è saldamente in mano all'Emilia-Romagna, con 44 prodotti Dop e Igp cui vanno aggiunti 30 vini.
"Nel 2016 le nostre esportazioni sono cresciute del 2,5% - ha spiegato il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini - sfiorando i 6 miliardi di euro. Le Dop e Igp ne rappresentano una voce importante e Origo è un'occasione preziosa di confronto, per far crescere ancora questo settore".
Secondo una classifica Qualivita Ismea, che analizza l'impatto territoriale delle Indicazioni geografiche, su 20 province italiane prese in considerazione, ben 4 sono emiliano-romagnole: Parma, Modena e Reggio Emilia ai primi tre posti (rispettivamente con un valore di 1,135 miliardi, 622 e 544 milioni) e, dodicesima, Piacenza con 176 milioni di euro.
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