ROMA - Con un valore complessivo di quasi 1,38 miliardi di euro, nel 2016, l'Italia ha conquistato la leadership mondiale per le esportazioni di preparazioni e conserve suine, superando la Germania. Lo ha annunciato il direttore generale Ismea Raffaele Borriello intervenuto all'assemblea generale dell'Assica, Associazione industriali delle carni e dei salumi. Lo storico sorpasso è avvenuto soprattutto grazie alla crescita della quota detenuta dall'Italia nei primi tre mercati di sbocco - Germania, Francia e Regno Unito - che, complessivamente, rappresentano quasi la metà del valore generato dalle vendite all'estero dei salumi nostrani.
L'analisi dell'Ismea evidenzia, inoltre, che la Germania ha incrementato i propri acquisti dall'Italia (+4% in valore nel 2016) a discapito dei concorrenti spagnoli (-3%) e che, in Francia, i salumi italiani hanno guadagnato terreno (+7%) nei confronti dei produttori tedeschi (-7%). Complessivamente, negli ultimi cinque anni le esportazioni italiane di preparazioni e conserve suine sono cresciute del 27% in valore: oltre la metà è rappresentata dai prosciutti stagionati (692 milioni di euro nel 2016). A seguire, con poco meno di un terzo, salami e insaccati (417 milioni di euro nel 2016) e i prosciutti cotti con una quota pari al 10% in valore (134 milioni di euro nel 2016.
"I salumi italiani vincono il confronto competitivo, pur posizionandosi su una fascia alta di prezzo, - ha sottolineato il direttore generale dell'Ismea - lo scenario competitivo ha inoltre notevoli prospettive di espansione anche in considerazione dell'apertura di due mercati rilevanti, come Usa e Canada, a seguito del superamento di importanti barriere sanitarie".
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