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Anguria pontina, al via iter per riconoscimento Igp

Anguria pontina, al via iter per riconoscimento Igp

In Italia 1 cocomero su 4 è made in Latina

LATINA, 24 agosto 2018, 11:38

Redazione ANSA

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Anguria pontina, al via iter per riconoscimento Igp - RIPRODUZIONE RISERVATA

Anguria pontina, al via iter per riconoscimento Igp - RIPRODUZIONE RISERVATA
Anguria pontina, al via iter per riconoscimento Igp - RIPRODUZIONE RISERVATA

LATINA - Un'anguria su quattro consumata in Italia viene dalle campagne dell'agropontino, triangolo d'oro tra Sabaudia, San Felice del Circeo e Terracina, ma le qualità organolettiche e salutari di questa produzione d'eccellenza della provincia di Latina sono ancora tutte da scoprire nonostante numeri significativi dal punto di vista economico e occupazionale. "L'anguria pontina - ha sottolineato il presidente della cooperativa Latina Ortaggi, Claudio Filosa, in occasione della tappa a Sabaudia dell'evento di promozione itinerante R.e.d. Rurale, Eccellente, Differente - è un'eccellenza da tutelare e da valorizzare anche in consumo destagionalizzato, frutto della capacità di innovazione delle aziende di trasformazione e della quarta gamma.

Con gli abbinamenti col pesce e ortaggi proposti dagli chef coinvolti da R.e.d. stiamo dimostrando che il consumo non va confinato a fine pasto e solo nella bella stagione. L'export in Nord Europa ci sta dando soddisfazioni, ma le sfide ci piacciono. Possiamo essere leader nella qualità, per gusto, grado zuccherino e croccantezza delle nostre varietà Charleston, quelle di forma allungata, e per il Know how dei nostri 'stacchini' che decidono il momento ideale per la raccolta manuale quando il colore della buccia è tendente al biondo e la polpa è di colore rosso. Il peso oscilla dai 5-12 Kg per il tondo, 7-16 kg per la tipologia ovale, e 7-20 kg per l'allungato''.

L'anguria pontina è coltivata su 4mila ettari tra campo aperto e serra da 70 cooperative agricole per un totale di oltre 300 aziende, 6 centri di imballaggio, otto vivai per la produzione di pientine innestate, per un fatturato complessivo di 100 milioni di euro. Un panel test nei giorni scorsi ha identificato, tramite analisi sensoriale, l'alto grado di croccantezza e dolcezza della varietà pontina, e i produttori hanno avviato contatti con l'Arsial, Agenzia regionale per lo sviluppo dell'agricoltura, per la definizione del dossier per il riconoscimento dell'Indicazione geografica protetta. Ma R.e.d. ha anche sottolineato le proprietà salutistiche dell'anguria pontina che, come ha detto il docente di scienze dell'alimentazione Giuseppe Nocca, ''è più ricca di licopene del pomodoro, e se consumata con olio extravergine può far assimilare sostanza antitumorali. Tipico, territoriale, e salutare quindi''.

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