Sono gli artisti del sapore.
Alcuni tra i migliori artigiani della gastronomia campana che, con il loro impegno, la ricerca e l'utilizzo dei prodotti Dop e Igp, hanno creato e promosso, a livello nazionale e internazionale, dolci, pietanze e pizze nel nome di Sorrento, Amalfi, Pompei e Napoli.
Li vedremo in un servizio del giornalista Luigi Carbone, in onda
sabato 24 ottobre, dalle ore 0.15, su Rai 2 nella rubrica
"Storie" di Dossier Storie, curata da Maria Concetta Mattei.
Perché ci sono cibi che si legano alle città, ne acquisiscono il
nome e ne promuovono l'immagine. Attirando visitatori e
stimolando quel flusso che va sotto il nome di "turismo
enogastronomico". C'è lo gnocco sorrentino, il dolce di Amalfi,
l'Amatriciana, la Padovanina (dolce creato dal campione del
mondo Luigi Biasetto), Il Dolce dei Misteri di Pompei.
Lo chef Vincenzo Guarino, nativo di Torre del Greco, che ha
portato la stella Michelin anche al ristorante "L'Aria" del
Mandarin Oriental di Como, si è cimentato nella rivisitazione di
un piatto di Sorrento, conosciuto in tutto il mondo, e che conta
ben 400 anni: gli gnocchi sorrentini. Partendo dalla ricetta
tradizionale, ha creato i "Bottoni Sorrentini", una versione più
leggera, il cui impasto è realizzato con patate lesse, farina,
parmigiano e uova. I Bottoni sono ripieni di fiordilatte reso
liquido, chiusi e, una volta cotti (meglio se a vapore) adagiati
nel piatto su una zuppa di pomodoro cuore di bue di Sorrento e
uno strato di pesto sorrentino, quest'ultimo realizzato con noci
e olio extra vergine di Sorrento, provolone del Monaco dei Monti
Lattari e basilico napoletano. Una novità tutta da provare a
Sorrento, presso "Basilico Italia".
Sal De Riso, maestro pasticcere di Minori, che ha creato molti,
fortunatissimi dolci legati al territorio, presenta Il "Dolce di
Amalfi" e la "Cassata di Oplontis", quest'ultima dedicata ai
reperti archeologici rinvenuti nella villa di Poppea di Torre
Annunziata. Il Dolce di Amalfi, esportato perfino in Australia e
America, è studiato per conservarsi in modo naturale e
rappresenta l'espressione più autentica dei sapori, dei colori e
dei profumi della Costiera amalfitana. La sua forma ricorda
quella del sole e il suo gusto è arricchito dall'inconfondibile
aroma dello "Sfusato", il limone tipico della Costa d'Amalfi.
La Cassata di Oplontis, antenata della più famosa cassata
siciliana, è preparata con una base di pan di spagna inzuppato
con una bagna caratterizzata da un infuso di erbe e camomilla,
farcito con una crema di ricotta mantecata alla vaniglia e
completato con una glassa ai lamponi.
E se di ricordi si parla, ecco un altro pasticcere
dell'Accademia Maestri Pasticceri Italiani, Salvatore Gabbiano
di Pompei, che ha dedicato alla città eterna "Il Dolce dei
Misteri", che custodisce rimandi alle radici della Pompei di
2000 anni fa. Un dolce realizzato con farina, noci, fichi
secchi, miele, datteri, uva sultanina, pinoli e vino passito.
Ci sarà, poi, lo chef contadino Pietro Parisi, di Palma
Campania, che ha preparato un piatto povero: gli spaghetti con
le noci. Un'antica tradizione della Campania, quando si mangiava
solo quello che si riusciva a produrre in proprio, quando la
pasta si comprava sfusa, l'aggiunta di noci poi, un lusso che
rende regale anche un piatto semplice.
Naturalmente, non poteva mancare il piatto più rappresentativo
di Napoli: la pizza. Ce la racconterà Errico Porzio,
pluripremiato pizzaiolo, che ha fatto della sua passione
un'attività fiorente. Dando lavoro a tante persone nelle sue 5
pizzerie e insegnando, nella sua scuola, un mestiere a tanti
ragazzi. Porzio ha voluto proporre un inno a Napoli, creando La
Parthenope: una margherita rivisitata, che prevede una passata
di pomodorini gialli del piennolo vesuviani e fior di latte
d'Agerola, completata a fine cottura con crema di pomodori del
piennolo vesuviani Dop rosso e crema di basilico.
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