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'Pestare', nasce un progetto per il pomodorino del piennolo

'Pestare', nasce un progetto per il pomodorino del piennolo

La presentazione sabato 28 al salone del Gusto di Slow Food

NAPOLI, 26 settembre 2024, 12:18

Redazione ANSA

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Nasce il progetto Pestare, Pomodorino vEsuviano: soStenibilità, nutrAceutica esicuREzza. Il progetto si propone di favorire lo sviluppo della filiera del pomodorino del piennolo del Vesuvio sostenibile e con elevati standard qualitativi, attraverso la messa a punto di protocolli di coltivazione che utilizzeranno prodotti a basso impatto ambientale. Una parte importante delle attività progettuali riguarderà la selezione di uno o più genotipi da iscrivere al Repertorio Regionale delle Risorse Genetiche a rischio estinzione. Il progetto Pestare è stato fortemente voluto da Cristina Leardi, presidente del Consorzio del pomodorino del piennolo del Vesuvio dop, e titolare dell'Azienda Agricola Masseria dello Sbirro. Il costante confronto della presidente Leardi con il mondo scientifico, della ricerca e con l'associazione Slow Food Vesuvio, ha consentito di mettere insieme una squadra di professionisti di elevatissimo profilo.
    Il professore Mauro Mori è il responsabile tecnico scientifico del progetto Pestare, fondatore e presidente di Bat-Center, il Centro interuniversitario "Center for Studies on Bioinspired Agro - environmental Technology, che prevede la partecipazione di otto Atenei italiani, tra cui l'Università Federico II di Napoli.
    Pestare sarà presentato al pubblico per la prima volta a Terra Madre, il salone del Gusto di Slow Food a Torino sabato 28 settembre alle ore 11, da Slow Food Vesuvio, con la partecipazione di Maria Lionelli, fiduciaria della condotta Slow Food Vesuvio, dal professor Mauro Mori e con Patrizia Spigno, presidente di Arca 2010, ente di ricerca, sviluppo e sperimentazione in agricoltura nella green economy e nel fitorisanamento ambientale, Banca del germoplasma dei semi delle varietà orticole storiche della Campania.
    Il progetto tende ad introdurre innovazioni di tipo agronomico e tecnologico. Porterà, infatti, all'applicazione di protocolli di coltivazione che privilegeranno l'utilizzazione di biostimolanti, agrofarmaci e corroboranti. Inoltre, i nuovi ecotipi di pomodorino del piennolo che verranno identificati nel corso del progetto daranno maggiori possibilità di scelta agli imprenditori agricoli circa il materiale da coltivare in azienda.
   

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