Il raccolto è di buona qualità, per
chi ha potuto farlo. Le brutte notizie arrivano sul fronte dei
quantitativi, con gli effetti (attesi) della siccità che sta
decimando la mietitura del riso lombardo. In alcune zone, come
la bassa Lomellina, si concentrano perdite superiori al 90%, che
fanno media con le risaie che, più vicine ai corsi d'acqua,
hanno risentito della carenza d'acqua in maniera minore.
Una stagione partita già in sordina, con le semine ridotte
proprio per le prime avvisaglie sul fronte climatico: la
superficie investita a riso in Italia nel 2022 ha subito una
riduzione di circa 9.000 ettari in conseguenza delle scelte
colturali dei produttori, portando la superficie a riso ad
attestarsi intorno ai 218 mila ettari. Di questi, l'Ente Risi
stima una perdita di altri 23.000 ettari nella sola Lombardia
danneggiati dalla siccità. In Lombardia le zone più colpite si
concentrano nel Pavese, tra il capoluogo, Zeme, San Giorgio
Lomellina, Ottobiano e Cassolnovo, Torre d'Isola, Valle
Salimbene, Albuzzano. Danni diffusi anche nel Milanese e nel
Lodigiano. Altri 3000 ettari persi si contano nelle zone
piemontesi contigue alla Lomellina e nel medio Novarese.
Tutte queste stime parziali andranno integrate con i danni
parziali a coltivazioni in fase di trebbiatura. Relativamente
alle varietà, in Lombardia Ente Risi stima una perdita del 28%
per i tondi, del 23% per i lunghi A, del 22% per i lunghi B e
del 20% per i medi.
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