La nuova annata 2020 di "Taber" e
le riserve 2016 e 2014, il vino da uve Lagrein che più di tutti
rappresenta la qualità di Cantina Bolzano, sono state le
protagoniste della presentazione che la storica cantina
cooperativa altoatesina ha tenuto a Milano.
Ad accompagnare la freschezza e l'eleganza dei vini di
montagna la cucina, tre stelle Michelin, dello chef Norbert
Niederkofler che firma il menu del milanese "Horto", design e
stile, con vista sulle guglie del Duomo. A raccontare vini di
carattere e spiccata identità territoriale Daniele Galler,
direttore commerciale Italia, che ha proposto anche i bianchi
tradizionali come il Sauvignon "Greel" e lo Chardonnay
"Stegher".
Lunga storia quella di Cantina Bolzano. Tutto nasce dalla
cantina vinicola della chiesa vescovile di Frisinga dove, nel
1908, 30 coraggiosi viticoltori, decisero di fondare una
cooperativa. Nel 1930, anche diciotto viticoltori di
St.Magdalena fondarono una cooperativa vinicola. Dopo la seconda
guerra mondiale le due cantine unirono le forze e 50 anni dopo
nasce Cantina Bolzano. Ad oggi i gli ettari vitati sono 350 di
proprietà di 224 soci. Discendono da stirpi nobili o da famiglie
contadine, vivono e lavorano in Masi o in residenze storiche,
coltivano vigneti sui ripidi pendii con quindici varietà di uve
diverse.
Cantina Bolzano ha inoltre avviato il "Progetto Qualità" un
programma di valorizzazione dei vigneti, che segue tutte le fasi
di produzione, con uno speciale riguardo al lavoro in vigna. Il
progetto coinvolge 83 viticoltori, proprietari di 118 ha di
vigneti, che rispondono ai rigidi standard di qualità in termini
di posizione, terreno, densità di impianto ed età delle vigne.
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