Vini che riposano fino a 144 mesi
sui lieviti e caveau che custodiscono quantitativi corposi di
annate di 40 o anche 50 anni fa. Il territorio dell'Oltrepò
Pavese è da scoprire a tutto tondo, specialmente con una
coniugazione tra vite e cibo, non ultima la tradizionale merenda
con vino, pane e salame di Varzi. Ma non solo, perchè la
provincia di Pavia è anche terra di riso e agnolotti. Mentre per
i vini, e nello specifico l'Oltrepò Docg Metodo Classico si apre
ora una nuova sfida, quella competere nel mondo con una
selezione-turbo. E' stata infatti varata la modifica modifica
del disciplinare Docg. Con il nuovo testo si prevede il
cambiamento del nome della denominazione in "Oltrepò Docg Metodo
Classico", si detta il vincolo della raccolta manuale delle uve
e l'inserimento della tipologia Riserva con almeno 48 mesi sui
lieviti. Tocca a Regione, Stato e Comunità Europea ratificare
l'ok.
Intanto il Consorzio tutela vini Oltrepò Pavese ha celebrato
ieri sera la coniugazione tra cibo e territorio vinicolo con le
portate di Roberto Conti nel ristorante di Identità Golose.
Entusiasmante il gioco con la pizza liquida e la focaccia al
vitello tonnato, anche a ricordare la recente apertura di Corner
58, la sua pizzeria di alta gamma aperta da Milano, ma i due
piatti più interessanti sono stati il risotto al Parmigiano,
porro, limone e polvere di caffè e il maialino avvolto nella
verza e senape. I vini hanno supportato benissimo, mentre lo
chef lomellino prepara il ritorno in città con consulenze di
peso.
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