I vini marchigiani hanno una forte
esposizione sul mercato europeo: Italia a parte, prima piazza di
sbocco, per l'export oltre la metà dei volumi venduti è
destinata ai Paesi dell'Ue. Per l'insieme delle Dop marchigiane,
il primo mercato di sbocco in Europa sono i Paesi Bassi (24% di
share sul totale export e 44% sul totale Unione europea),
seguiti da Germania e Belgio con il 10% ciascuno a livello
globale e 19-18% sul totale Ue. "Sul mercato europeo - ha detto
il direttore Imt, Alberto Mazzoni - i cambiamenti in atto a
livello generazionale e di consumo spingono in ottica di
medio-lungo periodo per una ulteriore qualificazione delle
produzioni. I vini di primo prezzo, senza una chiara origine
identitaria e territoriale, sono destinati a ridurre
drasticamente il proprio mercato. Da qui l'esigenza di adeguare
il giusto posizionamento del vigneto Marche sui mercati
internazionali anche attraverso la focalizzazione su target di
consumo ben definiti e identificati tramite approfonditi studi
di marketing".
Con oltre 500 aziende associate per 16 denominazioni di origine
- di cui 4 Docg - l'Istituto marchigiano di tutela vini è una
realtà unica in Italia nel suo genere. Oggi il consorzio, che
nel 2024 ha festeggia i 25 anni dalla sua nascita, rappresenta
l'89% dell'imbottigliato della zona di riferimento e la
maggioranza delle esportazioni di vino marchigiane. Infine, con
oltre 7.500 ettari tra le province di Ancona, Macerata e
Pesaro-Urbino incide per il 45% sull'intera superficie vitata
regionale.
Le 16 denominazioni di origine tutelate da Imt. 4 Docg:
Castelli di Jesi Verdicchio Riserva, Conero Riserva, Verdicchio
di Matelica Riserva, Vernaccia di Serrapetrona. 12 Doc:
Bianchello del Metauro, Colli Maceratesi, Colli Pesaresi, Esino,
I Terreni di San Severino, Lacrima di Morro d'Alba, Pergola,
Rosso Conero, San Ginesio, Serrapetrona, Verdicchio dei Castelli
di Jesi, Verdicchio di Matelica.
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