Un incremento del 7% della produzione di vino, che passa da 17.000 a 18.000 ettolitri, e un'ottima qualità. E' la stima vendemmiale per il 2020 fatta da Assoenologi, Ismea e Unione Italiana Vini. "L'annata 2020 si presenta con delle uve di ottima qualità - commenta il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella - sostenute da un andamento climatico sostanzialmente positivo, che non possono che darci interessanti aspettative per i vini provenienti da questa vendemmia. I primi riscontri analitici evidenziano delle gradazioni medio alte e un buon rapporto zuccheri/acidità, oltre ad un interessante quadro aromatico per le varietà bianche e tenori polifenolici medio alti nelle uve a bacca rossa. Preludio di interessanti e ottimi vini. L'alta qualità sarà elemento determinante per affrontare e superare il difficile momento che il mondo del vino e in generale il sistema produttivo mondiale stanno vivendo a causa dell'emergenza Covid".
"Il settore vitivinicolo italiano - ha aggiunto Raffaele Borriello, direttore generale dell'Ismea - ha dato prova di una straordinaria capacità di ripresa e resilienza, riuscendo a reggere l'urto di questa crisi senza precedenti che si è abbattuta sul sistema produttivo globale. Desta naturalmente preoccupazione la flessione sui mercati esteri, dopo 20 anni di crescita ininterrotta, e lo spettro di una recessione economica globale, ma il sistema vitivinicolo italiano appare solido e in grado di tornare sui livelli a cui ci aveva abituato". Infine il presidente dell'Unione italiana vini, Ernesto Abbona: "Il bilancio previsionale della vendemmia si annuncia positivo sia per la diffusa qualità delle uve, con diverse punte di eccellenza, sia per la quantità".
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