Percentuale in continua crescita negli ultimi anni (nel 2013 era pari al 2%, nel 2014 era pari al 12%).
E' quanto emerge dall'analisi Wine Monitor - Nomisma su dati
FIBL - predisposta in occasione di Vinitaly 2016 e presentata
durante la Tavola Rotonda organizzata da FederBio "Il mercato
europeo del vino biologico, strategie per lo sviluppo e
l'internazionalizzazione, tenutosi oggi durante Vinitalybio (il
salone dedicato ai vini biologici certificati) Il giro d'affari
è realizzato per 1/3 sul mercato interno (68 milioni di euro) e
per la restante parte (137 milioni di euro) sui mercati
internazionali (+38% rispetto all'export di vino bio realizzato
nel 2014). Nel mondo - evidenzia ancora la ricerca - il 4,5%
della superficie vitata è bio; nella UE l'incidenza sale al
7,8%. La graduatoria per Paese rileva al primo posto il Messico
(con uno share del 15,6%), seguito dall'Austria (10,7%).
L'Italia è al terzo posto (con il 10,3%) precedendo Spagna
(8,9%), Francia (8,7%), Germania (7,6%), Nuova Zelanda (6,7%),
Bulgaria (5,8%) e Grecia (4,3%). Per superfici vitate bio,
l'Italia, con 72.361 ettari, è al secondo posto in Europa, dopo
la Spagna (84.381 ettari). Considerando l'orizzonte temporale
2003-2014 il Paese iberico presenta una crescita del +413%
mentre l'Italia del +128% e la Francia del +307% (terzo posto in
graduatoria, con 66.211 ettari). Spostando l'obiettivo sulla
superficie a vite biologica per regione, in Italia guida la
Sicilia (27.105 ettari nel 2014, 38% sul totale italiano e +43%
rispetto al 2011); seguono Puglia (10.269 ettari, +22%) e
Toscana (9.243 ettari, +46%).
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