L'Italia è il paese Ue che esporta le maggiori quantità di vini
spumanti grazie al Prosecco, sta aumentando la produttività
delle stalle da latte e contribuisce in modo significativo a un
raccolto di soia atteso su livelli record. Ma la produzione
agricola nazionale soffre i capricci del clima su grano duro e
olio d'oliva. Sono alcuni dei dati contenuti nel rapporto sulle
prospettive a breve termine (2017/18) dei mercati agricoli
europei, pubblicate dalla direzione generale agricoltura della
Commissione Ue. In uno scenario in cui l'apprezzamento dell'euro
sul dollaro rischia di ridurre la competitività dei prodotti
europei nei mercati mondiali, la produzione di grano duro Ue
resta stabile grazie a un raccolto francese fuori dall'ordinario
(buona anche la qualità proteica del grano tenero transalpino),
nonostante le ondate di caldo abbiano causato un calo dell'8%
della produzione in Italia.
Positive poi le prospettive per la soia, di cui l'Ue è
deficitaria soprattutto per i mangimi, con un raccolto atteso al
livello record di 2,7 milioni di tonnellate. Una performance
dovuta soprattutto all'incremento delle superfici in Italia.
Positivi anche i dati sui vini spumanti, con l'effetto
Prosecco che fa della Penisola il leader dell'export Ue di
questa categoria in termini di quantità. La Francia è prima e
l'Italia segue nell'export a valore. Aumenta la produttività
(meno mucche, più latte) delle stalle, mentre per l'olio d'oliva
la produzione europea continua a calare nonostante una domanda
forte a livello globale. L'Italia ha il primato negativo per il
calo di produzione (-62% nel 2016/17 rispetto all'anno prima),
ma la situazione dovrebbe migliorare con la prossima annata.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA