Negli ultimi dieci anni il mondo del vino, con i suoi 13 miliardi di giro d'affari e un export record di 6,2 miliardi, ha fatto molti passi avanti, ma ora deve dimostrarsi responsabile per gestire il futuro legandosi sempre più alla naturalità e alla sostenibilità economica, sociale e ambientale delle produzioni vitivinicole. Lo ha detto, a pochi giorni dall'appuntamento con il Vinitaly, la Coordinatrice Vino Alleanza Cooperative Agroalimentari Ruenza Santandrea che nel chiedere controlli preventivi e misure di gestione delle rese ha presentato due proposte sulle rese e un invito alla riflessione sulle denominazioni e sui piani di produzione che coinvolga politica, viticoltori, aziende, enti di controllo e certificazione, consorzi di tutela.
Alleanza Cooperative Agroalimentari propone di lavorare per una riduzione delle rese massime di produzione di uva per ettaro, partendo dal segmento dei vini senza IG con indicazione della varietà.
In secondo luogo, va avviata una riflessione anche sulle rese produttive delle singole Denominazioni, per valutarne la coerenza e l'appropriatezza. l'Alleanza ritiene inoltre opportuno, per evitare squilibri di mercato, che siano sfruttati di più e meglio tutti i meccanismi di governo dell'offerta previsti dalla normativa, dalla riserva vendemmiale, allo stoccaggio del prodotto, ai Piani di produzione dei Consorzi di Tutela. Infine, secondo la cooperazione, occorrerà porre attenzione sull'attuale governo dei superi, dei declassamenti e delle stesse riclassificazioni, per evitare che una DO o IG "sottostante" o, in alcuni casi anche il vino generico, si ritrovi ad un tratto a dover gestire quantità sensibilmente maggiori rispetto alle aspettative iniziali, magari ragionando sugli utilizzi di prodotto alternativi al vino come aceto, vinacce.
''Ci preme poi sottolineare l'importanza dell'azione svolta dall'Icqrf (Ispettorato centrale repressione frodi, fondamentale per prevenire e contrastare comportamenti poco 'trasparenti''' ha concluso Santandrea.
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