Il Parco archeologico della
Terramara di Montale (Modena) compie vent'anni e propone al
pubblico nuove installazioni per rievocare l'età del bronzo,
esperienze di archeologia sperimentale riunite in un festival,
degustazioni e altre sorprese. Inaugurato nell'aprile 2004 come
settore "open air" del Museo Civico di Modena, il Parco
archeologico è dedicato alle terramare, gli abitati che si
svilupparono nell'età del bronzo, tra il 1650 e il 1150 a.C.,
nella parte centrale della pianura padana e che ne costituiscono
un aspetto identitario. Grazie anche alla ricostruzione a
grandezza naturale di una parte del villaggio, basata sui dati
emersi dagli scavi archeologici con fortificazioni, impianti
produttivi, abitazioni, l'esperienza di visita al Parco si
trasforma in una profonda immersione nel mondo di 3.500 anni fa.
In occasione dei vent'anni, il Parco, che riapre per Pasqua
dopo la chiusura invernale, si presenta al pubblico con una
nuova identità visiva e si rinnova diventando ancora più
accessibile con una maggiore attenzione per i visitatori con
ridotte capacità motorie, sensoriali e cognitive, grazie al
progetto "Open air & open use" presentato dal Comune e
finanziato con 315 mila euro dal Pnrr.
"Il Parco diventa sempre più accessibile per tutti - dice
l'assessore alla cultura Andrea Bortolamasi - e, con vent'anni
di ricerca, divulgazione e formazione, rimane un luogo simbolo
del nostro territorio. Il nostro impegno è continuare a
investire per avere un luogo di cultura sempre più inclusivo ed
accessibile".
Il Parco è stato realizzato in un'area attigua al luogo dove
sorgeva l'abitato dell'età del bronzo: aperto per l'intero anno
scolastico e nelle giornate festive di primavera e autunno, ha
raggiunto le 300mila presenze, a dimostrazione di una continuità
di interesse da parte del pubblico e delle scuole.
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