"Ovunque si respira Guercino":
così si può sintetizzare il resoconto della sosta di Johann
Wolfgang von Goethe a Cento, in provincia di Ferrara, città
emiliana che ha dato i natali al pittore Giovanni Francesco
Barbieri detto il Guercino. Frase che è anche il titolo
dell'iniziativa della Regione Emilia-Romagna, avviata due anni
fa, di scoperta e valorizzazione di tutti quei luoghi
emiliano-romagnoli che conservano le opere del maestro del
Barocco, per celebrarlo e indagarlo a fondo.
Un'intensa attività di ricerca e promozione che ha portato a un
altro episodio di questo progetto: la nuova mostra che apre a
Cento (Ferrara) sabato 21 settembre negli spazi della chiesa di
San Lorenzo con il titolo 'Guercino, un nuovo sguardo. Opere
provenienti da Forlì e da altri luoghi nascosti', e che sarà
visitabile fino al 31 dicembre 2025.
Saranno esposte venti grandi opere, la maggior parte inedite
pale d'altare, a firma di Guercino e dei suoi allievi, che fino
ad oggi erano nascoste all'occhio del pubblico perché custodite
in sedi non visitabili. Un percorso tra i capolavori del
Guercino e della sua scuola provenienti da vari luoghi chiusi:
chiese ancora inagibili a causa del sisma del 2012 e musei in
corso di ristrutturazione, che hanno affidato alla città natale
dell'artista questi capolavori "invisibili". Partendo dalla
generosità del Comune di Forlì, che ha messo a disposizione
cinque grandi opere di norma provenienti dal Palazzo del Merenda
chiuso per ristrutturazione.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA