Onde, vetrate inclinate, pareti che fuggono e suoni come mai li avete percepiti, in un viaggio multisensoriale alla scoperta del Museo nazionale delle arti del XXI secolo attraverso l'esperienza e la narrazione di un team di persone sorde e con disabilità visiva. È così che il Maxxi da oggi apre le sue porte davvero a tutti con Mixt - Musei per tutti, progetto sperimentale nato per rivelare gli spazi disegnati da Zaha Hadid da prospettive inedite, realizzato con Mediavoice e Dstech.
"Il museo per tutti è da sempre un po' il nostro mantra - racconta la presidente della Fondazione Maxxi Giovanna Melandri - Questo, sì, è un museo, ha la sua collezione, ma è soprattutto un'officina di sperimentazione per il futuro, che vogliamo offrire alla partecipazione di tutti. Mixt è un tassello fondamentale di questo percorso. È un punto di partenza per cambiare la rappresentazione nella società della disabilità. E pensiamo possa essere anche un prototipo, un piccolo modello da seguire per la città e per l'Italia, dove su questo tema c'è ancora molto da fare". "Un progetto pilota, sperimentale, che può essere assolutamente espatriato in altre realtà museali", concorda l'assessora alle politiche sociali della Regione Lazio, Alessandra Troncarelli. Frutto di due anni di lavoro di un team multidisciplinare composto da professionisti museali, esperti di It e accessibilità, tecnici informatici e graphic designer ma anche da sei persone sorde e con disabilità visiva, il progetto conta una piattaforma web (www.mixt.it) e un'app per un'esperienza phigital che unisce il percorso online a quello on site nel museo, tra video guide in lingua dei segni italiana e internazionale, didascalie, audio descrizioni e narrazioni in italiano, inglese e braille, mappe e modelli tattili. Special guest, Tosca che ha prestato la sua voce per l'audiodescrizione che invita a esplorare il museo.
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