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Per San Nicola i fucilieri di San Giuliano sono pronti al fuoco

Per San Nicola i fucilieri di San Giuliano sono pronti al fuoco

300 anni di vita per antica tradizione nel paese del Molise

SAN GIULIANO DEL SANNIO, 16 aprile 2024, 11:43

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Le nuove leve sono neo diciottenni, i veterani hanno superato i 70 anni. Con loro, anche cinque ragazze e giovani mascotte con età fra i 5 e 17 anni. Sono i 'Fucilieri di San Nicola' di San Giuliano del Sannio (Campobasso), un gruppo di 85 associati all'omonima associazione che in occasione della ricorrenza della festività di San Nicola, patrono del paese, fanno rivivere un'antica tradizione locale che quest'anno raggiunge i tre secoli di vita.
    Circa 60 quelli che partecipano alla 'Parata' che si tiene l'8 e il 9 maggio ogni anno. Si replica il 10 agosto per consentire ai tanti emigrati rientrati in paese per il periodo estivo di assistervi e rituffarsi ne passato. Centinaia i colpi a salve esplosi in aria dai 'Fucilieri con loro archibugi ad avancarica, perfette riproduzioni di quelli in produzione nel 1860.
    Procedono in due file, alla testa della processione del Santo, lungo il tragitto che si snoda tra le vie del paese. Una singolare, e forse unica tradizione nel suo genere, che nel corso degli anni si è tramandata di padre in figlio.
    Un rito, tra sacro e profano, che intende far conoscere e valorizzare nell'ambito del territorio provinciale le memorie culturali e popolari. "Un'emozione indescrivibile - raccontano i più giovani - che ci fa sentire partecipi della storia del paese". Un sentimento, sicuramente presente anche tra i veterani. Secondo una ricostruzione storica la tradizione risale al 1724, quando l'allora arciprete, avendo commissionato la statua lignea di San Nicola, la fece accogliere dalla popolazione con gli spari di fucile in segno di giubilo. Alcuni però ritengono che fosse ancora più antica e legata alla transumanza degli armenti dalla vicina Puglia. Forse, le insegne di San Nicola furono portate dai pastori del Matese che trascorrevano una buona parte dell'inverno nella vicina Puglia.
    Lo testimonierebbe la diffusione del culto del santo anche a Guardiaregia (Campobasso), altro comune di forte tradizione pastorizia.
    La manifestazione è molto sentita dai sangiulianesi, ma anche nei paesi vicini. Ogni anno attira turisti da tutta la regione e da quelle limitrofe sia nell'edizione di maggio sia, soprattutto, nella replica del 10 agosto in onore degli emigrati per la quale accorrono anche da oltreoceano, in particolare dal Canada.
   

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