PALERMO - Il 9 maggio del 1943 Palermo scoprì di essere in prima linea nel secondo conflitto mondiale. La città fu investita dal più devastante bombardamento statunitense di tutta la guerra. Morte e distruzione. Persino l'assetto urbanistico ne fu irrimediabilmente compromesso. Quei giorni quando il cielo si tinse di scuro sono raccontati in una mostra che verrà inaugurata, il 9 maggio alle 17.30, nell'Archivio storico comunale di via Maqueda, promossa dall'assessorato alla Cultura guidato da Giampiero Cannella che ne ha spiegato i contenuti in una conferenza stampa.
Foto d'epoca, documenti, divise militari, elmetti e jeep dell'epoca, un'auto Topolino, una moto con sidecar e tanti altri cimeli di quel periodo storico saranno esposti per farne tracce di memoria viva a beneficio anche delle nuove generazioni. "La mostra durerà quattro mesi e inquadra la storia cittadina dalla fine degli anni '30 fino all'ingresso dei soldati americani e al termine della belligeranza", afferma Attilio Albergoni, curatore dell'iniziativa che non si racchiude solo nell'Archivio storico.
"Ci saranno altri eventi culturali che abbracceranno tutta la città - aggiunge - sarà possibile visitare i rifugi antiaerei, tra cui quello Madre Teresa di Calcutta, (escluso quello di piazza Pretoria chiuso per permettere i lavori di manutenzione al Palazzo delle Aquile). Ci sarà anche un'esibizione della fanfara dei carabinieri al castel Utveggio. Un chicca particolare è l'esposizione di una macchina Enigma che permise ad Alan Turing di decriptare i codici che celavano le comunicazioni dei tedeschi. Un ufficiale della guardia di finanza spiegherà il suo funzionamento. Verranno esposti anche i documenti dell'archivio storico. Si potrà conoscere come i palermitani hanno vissuto la guerra e come ne sono venuti fuori". "E purtroppo molte ferite urbanistiche - conclude Albergoni - sono state compiute durante la ricostruzione post bellica. Molti rioni potevano essere risanati e non rasi al suolo".
Per Claudia Fucarino, funzionaria dell'assessorato comunale alla Cultura, "la mostra non vede protagonista solo l'archivio comunale, ma coinvolge altre sedi private e pubbliche. Tra queste la Biblioteca Bombace della Regione. La scuola Perez interverrà con un concerto. Nella Chiesa della confraternita di Maria Santissima degli agonizzanti si potrà visitare un rifugio antiaereo. Era in realtà una cripta utilizzata per proteggersi durante i bombardamenti. La struttura sarà aperta ai visitatori per la prima volta. Non mancheranno neppure rappresentazioni teatrali".
Ci sarà pure l'esibizione del coro San Sebastiano del Corpo di polizia municipale e la possibilità di visitare a Boccadifalco il museo dell'associazione Arma aeronautica. Tutte le mostre e le visite saranno gratuite. Per alcune iniziative sarà necessaria la prenotazione. "Ricorrono 80 anni dal bombardamento del '43. Quell'evento bellico lasciò segni profondi nella città e molti sono ancora visibili. Palermo ha cambiato la sua morfologia. Sarà questa l'occasione per valorizzare quei monumenti che grazie ad appropriati interventi furono salvati. Tra questi ci sono quelli promossi grazie al capitano statunitense Mason Hammond che partecipò operazione Husky (lo sbarco degli Alleati in Sicilia nel luglio del '43)".
"Palermo ha il più grande centro storico d'Europa - aggiunge Cannella - venne coinvolto in gran parte perché l'intento era quello di fiaccare ogni resistenza. Oggi proponiamo un ricordo doveroso di quel periodo a beneficio di tutta la cittadinanza".
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