La band dei Nobraino, formatasi nel '96 a Riccione, è stata esclusa dal concerto del Primo Maggio a Taranto dopo una frase infelice del chitarrista su Facebook in relazione alla strage di migranti nel Mediterraneo. "Avviso ai pescatori: stanno abbondantemente pasturando il Canale di Sicilia, si prevede che quelle acque saranno molto pescose questa estate": questo il post, che accompagnava il link di un articolo del blog Diritti e Frontiere, apparso e rimosso, sulla bacheca della band.
I Nobraino sarebbero però stati fraintesi. Altro che razzismo, "la battuta dei Nobraino era evidentemente contro i 'responsabili' di quel che accade nel Canale di Sicilia. Non contro le vittime". Parola di Alberto Puliafito, direttore di Blogo.it ed esperto di social media, che alla battuta ha dedicato una spiegazione (www.soundsblog.it/post/354464/nobraino-facebook-strage-date-ann ullate). Puliafito afferma che per indirizzare nel verso giusto il significato della battuta - che ai Nobraino è costata già l'esclusione dal concerto e migliaia di commenti critici su facebook - sarebbe bastato leggere il titolo del link che la accompagnava. Meglio ancora, l'intero articolo contenuto nel link. Dunque, questa la battuta: "Avviso ai pescatori: stanno abbondantemente pasturando il Canale di Sicilia, si prevede che quelle acque saranno molto pescose questa estate". E questo il titolo del link: "Centinaia di morti e dispersi 120 miglia a sud di Lampedusa. L'Europa degli indifferenti rimane a guardare, occorre una missione di salvataggio gestita dalle Nazioni Unite. Basta con la criminalizzazione dei migranti e di chi li assiste". Secondo Puliafito, la questione è semplice, ed "è drammatico che la si debba spiegare". In ogni caso, "se anche la battuta fosse stata realmente infelice, per me: a) resta una battuta; b) era associata univocamente a un pezzo critico contro il potere che praticamente nessuno ha letto; c) la gogna e le purghe cui stiamo assistendo sono molto peggio di qualsiasi battuta infelice". Insomma, "ieri tutti Charlie. Oggi tutti contro i Nobraino. Sveglia. La battuta era contro il potere, non contro le vittime".
A sera arrivano le 'Scuse' del chitarrista Néstor Fabbri, che conferma di aver voluto dire tutt'altro. "Mi occupo attivamente di protezione internazionale dei diritti umani dal 2009". Si presenta così, per fare le 'Scuse' sul sito ufficiale dei Nobraino, confessandosi "autore della frase che equiparava i naufraghi del Mediterraneo a mangime per pesci". Una frase del tutto fraintesa, ribadisce di fronte al moltiplicarsi delle critiche, illustrando la propria complicata strategia comunicativa di "mimetismo" per cui si finisce che "Zarathustra è Zelig! Il mio imperdonabile errore - spiega - è di non essere stato retoricamente capace di indirizzare la sfrontatezza contro i reali responsabili del massacro: gli autori delle politiche migratorie europee. Finendo così per offendere associazioni, militanti e liberi cittadini pensanti che mettono la loro vita a disposizione dei più deboli. Per questo motivo porgo a tutte le persone turbate ed addolorate dall'infelice esternazione di ieri le mie più umili scuse".
Insomma, intendeva proprio difenderle quelle vittime: "Prima di dedicarmi a tempo pieno al chitarrismo - ha ricordato Fabbri - ho lavorato presso alcune ONG in Spagna e Francia". E poi "nel 2011 coi Nobraino abbiamo preso parte, al progetto Boats 4 People: una flottiglia per fermare l'ecatombe nel Mediterraneo".
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