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Biagi, prescrizione Scajola e De Gennaro

mancata scorta al giuslavorista

Biagi, prescrizione Scajola e De Gennaro

Erano indagati per cooperazione colposa in omicidio colposo

BOLOGNA, 12 maggio 2015, 10:06

Redazione ANSA

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Scajola-De Gennaro - RIPRODUZIONE RISERVATA

Scajola-De Gennaro - RIPRODUZIONE RISERVATA
Scajola-De Gennaro - RIPRODUZIONE RISERVATA

- La sezione distrettuale del tribunale dei ministri di Bologna, a quanto apprende l'ANSA, ha dichiarato l'estinzione per prescrizione delle accuse nei confronti di Claudio Scajola e Gianni De Gennaro per la mancata scorta a Marco Biagi, ucciso dalle Br nel 2002. Erano indagati per cooperazione colposa in omicidio colposo.
   Il primo ne rispondeva in qualità di ministro dell'Interno e autorità nazionale di pubblica sicurezza dal 10 gennaio 2001, il secondo quale capo della Polizia e direttore centrale di pubblica sicurezza dal 26 maggio 2000, già vicecapo della Polizia e direttore centrale della Criminalpol dal 1994. Si tratta dell'inchiesta bis del procuratore Roberto Alfonso e del Pm Antonello Gustapane sulla mancata scorta al giuslavorista, riaperta dopo la trasmissione a Bologna di nuovi documenti, in particolare gli appunti dell'ex segretario del ministro Scajola, Luciano Zocchi.

    La Procura aveva concluso l'indagine a fine febbraio, chiedendo al tribunale dei ministri di procedere nelle forme di rito all'interrogatorio di Scajola e De Gennaro, anche per sapere se intendevano o meno avvalersi dell'intervenuta prescrizione; era chiesto poi di disporre l'archiviazione per intervenuta prescrizione nel caso i due indagati non rinuncino; e di trasmettere gli atti alla Procura, con relazione motivata, per la loro immediata rimessione al presidente del Senato, qualora i due indagati rinunciassero alla prescrizione e il collegio ritenga di dover procedere.

   Secondo quanto appreso le difese di Scajola e De Gennaro, rappresentati rispettivamente dagli avvocato Giorgio Perroni e Franco Coppi, non hanno fatto richiesta di interrogatorio ma si sono affidati a memorie scritte, senza esprimere volontà di rinunciare alla prescrizione. Prescrizione dichiarata quindi dal collegio del tribunale, che non sarebbe entrato nel merito. "Era la nostra richiesta", si è limitato a dire il procuratore Alfonso sulla decisione del tribunale dei ministri.

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