"Pur avendo bevuto molto e
trovandosi in uno stato di non piena lucidità, era pienamente in
grado di esprimere un valido consenso al rapporto sessuale e lo
ha espresso". E' il nucleo delle motivazioni con cui il
Tribunale della Libertà di Bologna ha spiegato perché il 9
novembre ha scarcerato il 26enne romeno e il 27enne senegalese,
il primo accusato di avere violentato una 18enne ravennate
completamente ubriaca e l'altro di averli ripresi con il
cellulare.
Proprio partendo dall'analisi di tre video i giudici
bolognesi ne hanno tratto elementi secondo cui a loro avviso la
ragazza fosse in realtà consenziente. I fatti sono della notte
tra il 5 e il 6 ottobre quando la giovane, agganciata in un
locale di Ravenna, era stata portata fuori a spalla verso l'1.30
fino una casa in centro. Il rapporto sessuale avvenne poco prima
delle 4.30: circa tre ore in cui - hanno dedotto i giudici -
dopo due docce gelate e un caffè amaro lei aveva compiuto azioni
non compatibili con uno stato di incoscienza totale.
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