Nuove presunte minacce e
intimidazioni di stampo mafioso ai collaboratori di giustizia
vengono alla luce, mentre è iniziata nell'aula del processo
'Aemilia' a Reggio Emilia la requisitoria del più grande
processo alla 'ndrangheta al nord. Le conclusioni dell'accusa
dovrebbero durare tre udienze; la sentenza invece potrebbe
arrivare fra tre mesi: 151 gli imputati.
Il clima in aula non è disteso. Nel corso dell'udienza dell'8
maggio infatti, come riportano alcuni quotidiani, il pentito
Antonio Valerio avrebbe dichiarato, in videoconferenza dalla
località segreta in cui è ristretto, di essere stato minacciato.
La rivelazione arriva dopo che era emerso il 'pestaggio' ai
danni di un altro collaboratore di giustizia, Paolo Signifredi,
raggiunto e massacrato davanti a casa nel luogo protetto in cui
risiede. Sull'episodio sono in corso indagini da parte
dell'antimafia. Valerio avrebbe invece riferito di essersi
sentito minacciato da dichiarazioni e atteggiamenti di altri
imputati.
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