Evasione, intorno alle 15, dal carcere dei 'Cappuccini' della Repubblica di San Marino. A fuggire, probabilmente durante l'ora d'aria, due detenuti, un italiano e un bosniaco - e non due serbi come ritenuto in un primo momento - dopo aver picchiato un militare della Gendarmeria di guardia. Posti di blocco sono stati approntati su tutto il territorio della piccola Repubblica soprattutto sulle vie di accesso al confine con la provincia di Rimini. I due evasi, a quanto si apprende dalle forze dell'ordine sammarinesi, potrebbero non essere riusciti a varcare ill confine con la provincia di Rimini e nascondersi ancora sul Titano. "Abbiamo ricevuto alcune segnalazioni di avvistamenti in territorio sammarinese - ha confermato il comandante della Gendarmeria, Maurizio Faraone -. Sono a piedi perché non risultano segnalazioni di furti di mezzi e sono usciti dal carcere disarmati".
I fuggitivii sono Achille Lia, cittadino italiano di 50 anni e Albano Hametovic di 32 anni originario della Bosnia Erzegovina: erano in carcere per l'espiazione di pene definitive rispettivamente per 12 mesi (di cui sei mesi già espiati) e 18, entrambi per reati di furto. La dinamica dell'evasione è in fase di ricostruzione ma è seguita ad una colluttazione con una delle due guardie in servizio, al momento ricoverata presso l'ospedale di Stato di San Marino.
Sembra certo quindi che i due abbiano aggredito il gendarme, in turno con un'ausiliaria - una guardia volontaria donna che non sarebbe riuscita a porre resistenza - poi non è chiaro come o chi gli abbia aperto le porte del carcere, guadagnando la via di fuga. Il gendarme nonostante le ferite ha tentato di seguire i due evasi riuscendo a trattenerne uno per un braccio che si è però liberato con uno strattone raggiungendo il complice in fuga. "Nell'ambito delle ricerche dei due fuggitivi, oltre ad impiegare il personale dei tre Corpi di Polizia della Repubblica, con il personale già in servizio e quello richiamato in servizio, sono stati attivati tutti i canali di collaborazione con la vicina Italia, tanto da avere ricevuto anche la disponibilità di sorvolo del territorio nazionale di un elicottero" italiano, conclude una nota del comando della Gendarmeria.
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