"Il
nostro cuore è libero dall'odio, ma desideriamo che venga fatta
giustizia senza inutili pietismi, che chi ha agito sconti la sua
pena e comprenda l'atrocità del proprio gesto. Deve essere un
esempio affinché cose così orrende non capitino mai più". Con la
voce incrinata dalla commozione, la madre di Giuseppe Balboni,
il 16enne di Zocca, in provincia di Modena, trovato morto in un
pozzo il 26 settembre a Castello di Serravalle, nel Bolognese,
ha letto una lettera in cui ha ricostruito i giorni che hanno
preceduto la scoperta della morte del ragazzo, avvenuta per mano
di un amico e coetaneo oggi in carcere.
Ricordi ed emozioni che ha raccolto in occasione di un
incontro aperto a tutti, in particolare ai giovani, per
ricordare Giuseppe, organizzato a Castelletto, a pochi passi da
dove si erano perse le notizie del figlio, ucciso la mattina del
17 settembre a colpi di pistola. Arma che il padre dell'amico
deteneva regolarmente e per cui sarà denunciato per omessa
custodia.
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