Inferno di fuoco nella notte a Reggio Emilia. Due persone sono morte e altre 38 sono rimaste intossicate, di cui almeno una bambina in modo molto grave, nell'incendio che si è sviluppato in uno scantinato di una palazzina di quattro piani in Via Turri, nei pressi della vecchia stazione ferroviaria. Durante le bonifiche, ancora in corso, i vigili del fuoco hanno trovato nelle cantine tracce di coperte e di sacchi a pelo bruciati. Nessuna persona, intossicata o deceduta, è stata invece trovata in quei locali. Una delle ipotesi, ancora da verificare, è che qualcuno potesse aver trovato rifugio lì per scaldarsi.
Il bilancio. Oltre alle due vittime, una coppia di origine marocchina recuperata cadavere sulle scale, sono rimaste intossicate 38 persone, tra cui diversi bimbi. Dei feriti quattro hanno avuto necessità di camera iperbarica. Di questi, due adulti e una bambina sono stati trasferiti a Fidenza ed è previsto il rientro all'Arcispedale di Reggio Emilia in giornata. Una bambina di 3 anni è stata invece trasportata in elisoccorso all'Ospedale Niguarda di Milano, struttura dotata di camera iperbarica e rianimazione pediatrica, in gravi condizioni. Lo fa sapere l'Ausl Irccs di Reggio Emilia. Sono ricoverati all'arcispedale Santa Maria Nuova cinque adulti in osservazione breve e sei bambini in osservazione breve pediatrica. Questi pazienti, le cui condizioni non destano preoccupazione, saranno verosimilmente dimessi nella giornata di domani. Ci sono poi 23 persone che, dopo essere state assistite al pronto soccorso reggiano, sono state dimesse.
Davanti alla palazzina monta la rabbia della comunità marocchina. "Si sa da anni che quelle cantine sono occupate abusivamente - dice all'ANSA il rappresentante Abderrahim Mouloudj - e nessuno ha fatto nulla, queste sono vittime del degrado e della politica mal gestita dell'integrazione".
Sulla vicenda è intervenuto il sindaco Luca Vecchi: "Nei mesi scorsi, anche in virtù della preoccupazione diffusa sullo stato delle cantine, abbiamo sollecitato i controlli dei civici dal 33 al 47, fra ottobre e novembre, da cui non erano emerse situazioni particolarmente critiche e gravi. Ora è decisivo attendere l'esito degli accertamenti e seguiremo minuto per minuto l'evolversi degli accertamenti". "Per quanto attiene a presunte presenze abusive nelle cantine - aggiunge - non sono state trovate persone intossicate o decedute. Quindi non ci sono elementi per dire che ci fosse un abuso di occupazione in quel luogo".
"Ho visto la casa riempirsi di fumo, non si poteva respirare. Allora ho dato l'allarme ai vigili del fuoco". Questa la testimonianza di Ivan, 27enne di origini moldave, ancora sotto shock all'uscita del palazzo dove è divampato l'incendio in cui abita da pochi mesi con la madre e un fratello. "Ho preso uno straccio umido e me lo sono messo davanti alla bocca - aggiunge -. Poi sono scappato per le scale. Era tutto nero, non si vedeva niente. Qui fuori ho visto i morti".
Sul posto sono intervenute squadre dei vigili del fuoco di Reggio Emilia, Sant'Ilario e Guastalla, con due autoscale e un carro aria da Modena. Anche Polizia e Carabinieri. Nella zona, dove intorno a mezzanotte si è innescato l'incendio, da tempo è stato lanciato l'allarme a causa delle cantine occupate. Il Comune di Reggio Emilia si è attivato per ospitare negli alberghi i primi sfollati.
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