L'aumento di capitale Carife da
150 milioni di euro, condotto in porto con un "disegno
criminoso". E la sua dirigenza raggiunse la quota imposta da
Banca Italia con un "gioco d'azzardo": la procura di Ferrara,
dopo quattro anni tra indagini e processi, oggi, ha chiuso così
il suo lavoro sul crac della banca cittadina, chiedendo 9
condanne e 2 assoluzioni. Falso in prospetto, aggiotaggio,
ostacolo aggravato alla vigilanza di Consob e Bankitalia e
bancarotta patrimoniale, i reati contestati.
La pena più pesante richiesta è per Sergio Lenzi, ex
presidente Carife: 7 anni e 4 mesi. Poco meno, 7 anni per
Daniele Forin, ex dg e per Davide Filippini, funzionario
tecnico, ritenuto deus ex machina dell'operazione "criminosa"
dell'aumento, come sottolineato dai pm Stefano Longhi e Barbara
Cavallo. Poi 5 anni e 2 mesi a Michele Sette, dirigente, 3 anni
a Michele Masini, responsabile di Deloitte & Touche, società di
revisione. Quindi condanna per i vertici delle banche amiche,
CariCesena e Valsabbina Brescia.
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