Pescavano con un elettrostorditore siluri, carpe e lucci, poi li soffocavano con buste di plastica.
Un metodo che i Carabinieri definiscono 'barbaro' quello utilizzato da tre pescatori di frodo, sorpresi e denunciati la scorsa notte all'interno del Canale della Botte, nelle campagne di Malalbergo, nel Bolognese. Sono tre romeni, due uomini e una donna di 42, 51 e 39 anni, accusati di concorso in bracconaggio ittico in acque interne e maltrattamento di animali. Erano a bordo di un natante dove i Carabinieri hanno sequestrato le attrezzature illegali, tra cui l'elettrostorditore. L'apparecchio, costituito da una batteria collegata a un amplificatore d'intensità che una volta immerso in acqua attraverso due cavi, uno positivo e uno negativo, è in grado di rilasciare scariche violentissime, provocando lo stordimento o la morte dei pesci che si trovano nelle vicinanze.
Sequestrati anche un centinaio di pesci (alcuni esemplari del peso di 40 kg) già issati a bordo e soffocati con buste di platstica.
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