"Spero proprio che a Boccaccini non venga ridotta la pena, i brigatisti rossi che hanno ucciso mio padre devono scontare tutta la condanna, altrimenti significa che non viene fatta giustizia un'altra volta, dopo il caso della mancata scorta a mio babbo". Lorenzo Biagi, 30 anni, figlio minore del giuslavorista ucciso il 19 marzo 2002 dalle nuove Br, commenta così in un'intervista al dorso bolognese di Repubblica la richiesta di Simone Boccaccini di riconoscimento del vincolo della continuazione tra la condanna a 21 anni per l'attentato a Biagi e quella a cinque anni e otto mesi, per altre vicende di terrorismo a Roma, che porterebbe a una riduzione della pena complessiva.
Lorenzo lunedì sarà a Modena, dove Sergio Mattarella presenzierà al convegno internazionale promosso dalla Fondazione Marco Biagi. "Per me - dice - la presenza del presidente della Repubblica è importantissima e fa onore alla mia famiglia. In un momento in cui a livello politico nazionale si litiga, ci sono troppe e continue tensioni, la sua figura è fondamentale: dà equilibrio e sicurezza. Un punto di riferimento per il Paese". E in una lettera al padre, pubblicata sul Qn, Lorenzo Biagi scrive ancora: "Sai babbo, provo ancora tanta rabbia per il fatto che lo Stato e le istituzioni ti abbiano completamente e gravemente abbandonato, lasciandoti senza scorta con la quale ora saresti ancora qui con me, Francesco (l'altro figlio, ndr) e la mamma. Ma voglio anche che tu sappia che nonostante tu non ci sia più, io continuo ad avere una gran voglia di vivere la mia vita con tutti i valori che mi avevi insegnato quando ero piccolo e mi chiamavi dolcemente 'topino'".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA