Le sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) sono composti chimici che rendono le superfici trattate impermeabili all'acqua, allo sporco e all'olio. Vengono adoperate per numerosi prodotti come per esempio impermeabilizzanti per tessuti, pelli e carta oleata oppure tappeti, divani, sedili delle auto e contenitori per alimenti. Ma l'utilizzo più noto è probabilmente quello che se ne fa come rivestimento antiaderente delle pentole e dei tessuti impermeabilizzanti e tecnici.
In Italia l'emergenza è esplosa nel 2013, quando il Cnr ha scoperto una vasta contaminazione delle falde nelle province di Vicenza, Verona e Padova.
LO STUDIO DI PADOVA - Le persone più esposte all'inquinamento da composti Pfas hanno un maggior rischio di patologie riproduttive, di disturbi comportamentali nell'infanzia e forse anche di diabete e di alcuni tipi di cancro. Il meccanismo attraverso il quale i Pfas interferiscono con l'attività ormonale era stato individuato in uno studio condotto dal gruppo di ricerca dell'unità operativa complessa di Andrologia e Medicina della Riproduzione dell'Azienda Ospedaliera dell'Università di Padova, coordinata da Carlo Foresta in collaborazione con Andrea Di Nisio, del Dipartimento di Medicina dell'Università e pubblicato a novembre 2018 sul Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism. Recenti studi hanno riportato conseguenze sulla salute pubblica a diversi livelli nelle popolazioni esposte a elevate dosi dei Pfas. L'organismo li scambia per ormoni interferendo con l'azione delle ghiandole endocrine, causando malattie a breve e a lungo termine. Queste sostanze possono alterare l'equilibrio ormonale che è fondamentale per la crescita e lo sviluppo del feto e del bambino. Molte di queste patologie associate all'inquinamento da Pfas si sviluppano in organi sensibili agli ormoni testicolari, e in particolare al testosterone.
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