'Dalle cantine all'asfalto' fu lo slogan che il 2 aprile 1979 richiamò a Bologna al Palasport oltre seimila persone per ascoltare gruppi punk, di rock demenziale e new wave in gran parte sconosciuti, chiamati dall'Harpos' Bazaar: Skiantos, Windopen, Luti Chroma, Gaznevada, Bieki, Naphta, Confusional quartet, Rusk und Brusk, Frigos, Cheaters e Andy J. Forest. E la città divenne la capitale del nuovo rock. 'Pensatevi liberi. Bologna rock 1979' è la mostra allestita al Mambo, dal 17 maggio al 29 settembre, curata da Oderso Rubini e Anna Persiani, un focus tra il 1971 e il 1985. Con immagini, video, dischi in vinile, documenti, fumetti, materiali visivi e grafici, strumentazioni d'epoca e fanzines, vengono evidenziate connessioni e contaminazioni che hanno caratterizzato una stagione di grande fermento, perché musica, video, arte, fumetti, grafica, comunicazione e politica si sono intersecate in una maniera istintiva e innovativa, forse casuale, creando un processo creativo irripetibile.
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