L'hub di via Mattei a Bologna che ospita i migranti richiedenti asilo nei prossimi giorni si svuoterà per lavori di ripristino strutturale e gli ospiti saranno smistati Emilia e Sicilia. A darne annuncio è il prefetto di Bologna Patrizia Impresa che in un'intervista all'edizione locale del Resto del Carlino spiega: "Occorrono interventi di manutenzione straordinaria". Nessuna ipotesi ancora per i tempi di durata dei lavori.
Gli uomini adulti, 144, saranno trasferiti a Caltanissetta, mentre sei donne adulte, due nuclei familiari e cinque ospiti già con protezione internazionale andranno in centri della regione. Fp Cgil e Cgil Bologna giudicano "gravissimo" apprendere della chiusura dell'hub da un'intervista e si chiedono "che fine faranno" i lavoratori. Il dubbio, affermano, è che "la strategia sia quella di smantellare in tutti i modi possibili tutto ciò che in questi anni si è orgogliosamente costruito sul territorio per l'accoglienza, l'integrazione e il rispetto dei diritti dei migranti".
ll Consorzio Arcolaio, che gestisce l'hub 2014, riferisce di aver ricevuto ieri sera, venerdì 7 giugno, la comunicazione di chiusura della struttura "e del conseguente trasferimento dei 169 migranti accolti entro il 14 giugno, con la motivazione di lavori di manutenzione". Prima di ieri, "nessun accenno o riferimento - spiega in una nota il consorzio di coop - ci era mai stato fatto sulla necessità di manutenzione che è diventata repentina al punto da prevedere la chiusura immediata della struttura e lo smistamento a Caltanissetta delle persone attualmente accolte ad esclusione di 27 che rimarrebbero in Emilia-Romagna. Persone che verranno spostate senza alcuna considerazione per i percorsi di integrazione con il territorio, già avviati positivamente.
Inoltre, "dal 15 giugno 35 lavoratori delle diverse cooperative coinvolte nella gestione rimarranno improvvisamente senza lavoro e con un preavviso di soli 7 giorni". Sulla stessa struttura, ricorda l'Arcolaio, "era in essere una gara per l'assegnazione della gestione futura, che avrebbe potuto consentire continuità per una parte dei lavoratori". "Siamo costernati e preoccupati - conclude il consorzio - per le modalità adottate e facciamo fatica a comprendere se le manutenzioni improvvise siano il vero motivo di quella scelta che sembra essere più politica che organizzativa"
Riproduzione riservata © Copyright ANSA