E' stato condannato, ma i giudici
hanno applicato la sospensione condizionale della pena e escluso
l'aggravante del terrorismo. Su cosa si basa dunque il decreto
del ministero dell'Interno che ritiene U.D., nigeriano di 23
anni, una minaccia per la sicurezza dello Stato? E' una delle
richieste che la Corte Europea dei diritti dell'uomo formula al
Governo italiano nel caso del giovane straniero che viveva a
Bologna, per cui la Cedu ha sospeso l'espulsione e che il
giudice di pace di Bari ha rimesso in libertà.
"Vicenda vergognosa" per Matteo Salvini: "Avevo firmato la
sua espulsione dall'Italia, visto che gli investigatori lo
ritenevano un pericoloso esponente dell'ala
anarco-insurrezionalista di Bologna". Ma il giovane "condannato
per detenzione di materiale idoneo alla fabbricazione di
esplosivi", è "ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo
e la sua espulsione è slittata. Poi il giudice di pace non ha
convalidato il fermo nel Cpr e ora questo potenziale terrorista
è tornato libero".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA