Otto anni con il rito abbreviato. E' la pena stabilita dal gup del Tribunale di Bologna, Domenico Panza, nei confronti di Vanes Dani titolare della casa famiglia 'Il Fiore' di San Lazzaro di Savena (Bologna), che venne arrestato il 31 maggio del 2018 dai carabinieri per maltrattamenti nei confronti degli anziani ospiti della struttura. Il pm Augusto Borghini aveva chiesto una condanna a 12 anni, contestando a Vanes Dani i maltrattamenti aggravati dalla morte nel caso di un anziano deceduto due mesi dopo l'operazione dei carabinieri, che secondo l'accusa poteva essere correlata alla somministrazione di farmaci all'interno della struttura. Per il gup, però, dalla condotta dell'imputato non è derivata la morte dell'anziano, ma solo delle lesioni gravi. Inoltre, nel capo di imputazione riguardante i maltrattamenti è stato assorbito - come chiesto da uno dei legali di Dani, Savino Lupo, mentre l'altro è il collega Filippo Furno - quello relativo al sequestro di persona.
Oltre alla condanna, l'imputato dovrà anche risarcire le parti civili per 370mila euro. Di questi 340mila sono stati riconosciuti agli anziani vittime di maltrattamenti e ai familiari di quelli nel frattempo deceduti, mentre il resto servirà a risarcire il Comune di San Lazzaro e i sindacati dei pensionati Spi-Cgil Bologna e Fnp-Cisl Area metropolitana bolognese.
"Sono particolarmente soddisfatto per l'esito del primo grado di giudizio - ha detto l'avvocato Savino Lupo - in cui dal punto di vista difensivo è stato raggiunto un importante risultato, l'esclusione dell'aggravante di aver cagionato la morte di una delle persone offese in conseguenza dei maltrattamenti. Anche il sequestro di persona è stato riassorbito nel reato di maltrattamenti. Leggeremo le motivazioni - ha concluso il legale - ma fin d'ora posso dire che abbiamo abbondanti motivazioni per
poter ricorrere in appello". Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni.
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