Da oggi anche Bologna ha le sue prime quindici "pietre d'inciampo" (Stolperstein), un monumento ideato e realizzato in tutto il mondo dall'artista tedesco Gunter Demnig per tenere viva la memoria delle persone deportate nei campi di sterminio nazisti. Il progetto consiste nell'incorporare dei blocchi quadrati di pietra, ricoperti di ottone lucente, nel selciato stradale davanti alle ultime abitazioni delle vittime della persecuzione fascista e nazista.
"In Strada Maggiore poco fa abbiamo messo sette pietre d'inciampo - ha scritto su Facebook l'assessore comunale alla Cultura, Matteo Lepore -, sono quelle con i nomi della famiglia Calò. Vivevano al numero 13 e facevano il lavoro di ambulanti, fino a quando le leggi razziali glielo impediscono". L'espressione "inciampo" deve intendersi in senso visivo e mentale, per far riflettere tutti coloro che si imbattono nell'opera. Il progetto è promosso e finanziato dal Comune di Bologna con il Tavolo della Memoria.
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