PARMA, 12 GEN - "La cultura definisce il segno distintivo di ogni comunità ed è tutt'altro che una condizione statica, immobile, inerte. Perché si nutre di confronto, si sviluppa nel dialogo e nelle relazioni". E' con queste parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che hanno preso il via, dal Teatro Regio di Parma, uno dei templi della musica italiana, le iniziative per la nuova città Capitale italiana della Cultura per l'anno appena iniziato. Un discorso breve, ma di tono elevato, preceduto e dunque ispirato dal Va' Pensiero di Giuseppe Verdi, interpretato dal coro e dall'orchestra filarmonica intitolata ad Arturo Toscanini.
Due grandi personaggi della storia culturale parmense che il Capo dello Stato non ha mancato di ricordare come esempi. Il compositore, "illustre figlio di questa terra" la cui musica fu "al servizio dell'ideale risorgimentale del nostro Paese". Il direttore d'orchestra, esule durante il fascismo, "diede un segno di rinascita al nostro Paese con il concerto della liberazione per la riapertura della Scala nel 1946". Sono questi due modi di intendere la cultura come qualcosa che non è separato dal resto, ha ribadito il presidente, ma contribuisce alla crescita della società, così come "la scuola di pittura che si sviluppò in città nel Cinquecento attorno al Correggio e al Parmigianino" fu "espressione di uno sviluppo di Parma, che correva in parallelo col suo sviluppo urbanistico". Ma è una cultura che è anche, ha aggiunto, "più ricca quando si apre alla conoscenza e al rispetto delle differenze". Capace di generare "un patrimonio che rende tutti più ricchi, di umanità innanzitutto". E da cui deve arrivare un messaggio positivo, come quello di Stendhal, che proprio nella Certosa di Parma, ha citato il presidente, scriveva che le gioie degli italiani "sono più vive e durano più lungamente".
Infine, è qualcosa che si intreccia con altri ambiti, a partire dalle eccellenze del territorio: "La sfida di un'alimentazione sana e di una sostenibile agricoltura - ha spiegato - sono grandi temi per il nostro futuro e possono essere affrontati con successo soltanto se sorretti da una crescita di consapevolezza e, appunto, di cultura". Per Parma Capitale, dunque, così come lo è stato il 2019 per Matera, il 2020 sarà una grande opportunità, con centinaia di eventi e iniziative già in calendario. E per le candidature future il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini non mette limiti, e ha fatto un paragone con le statuette hollywoodiane: "C'è una gran competizione. E succederà come per l'Oscar, dove già chi si candida si potrà fregiare di avere la nomination", ha sottolineato davanti a una platea piena di sindaci in fascia tricolore. Tra questi, un emozionato Federico Pizzarotti: il 2020, ha detto il primo cittadino di Parma, "ci darà la possibilità di rappresentarci al mondo come una comunità e non come singoli individui".
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