Per Luciano Ligabue è tempo di
ricorrenze importanti: venerdì prossimo, il 13 marzo, compie 60
anni. Il 12 settembre, a Campovolo, ormai un luogo dell'anima
per lui e i suoi fan, festeggerà i 30 anni di carriera con un
concerto già sold out.
Metà della sua vita dedicata alla musica: già perché Luciano
da Correggio è arrivato tardi alla decisione di dedicarsi al
rock'n'roll, dopo aver fatto il calciatore da serie minori (il
calcio resta la sua grande passione vissuta da tifoso
dell'Inter), vari mestieri, compreso il ragioniere che
probabilmente è l'attività che gli ha fatto capire che il suo
posto nel mondo (una della parole che più ricorre nelle sue
canzoni) era sul palco.
Con i suoi primi due album, "Ligabue" e "Lambrusco, coltelli,
rose e pop corn" si è guadagnato la stima e le copertine delle
riviste rock: l'Italia aveva trovato un nuovo cantautore rock,
con un immaginario e un retroterra di riferimenti americani
mescolati con influenze British e, naturalmente, italiane. Un
rocker innamorato del rock che non si è mai lasciato tentare
dalle trasgressioni del mestiere.
Uno stile molto definito, riconoscibile, una chiara vocazione
melodica e a costruire canzoni diventate inni: 12 album in
studio, compresi i super bestseller "Buon Compleanno Elvis" e
"Miss Mondo", cinque live, tre film da regista, con il
felicissimo debutto dietro la macchina da presa nel 1998 con
"Radiofreccia", due romanzi, una raccolta di poesie e una di
racconti, e poi una serie di canzoni entrate ormai
nell'immaginario collettivo del nostro Paese, sono i dati che
riassumono il percorso artistico dei suoi primi 60 anni.
Bisogna aggiungere una bacheca piena di premi importanti,
compreso un David di Donatello, tante collaborazioni di
prestigio, compreso il duetto con Luciano Pavarotti in "Certe
Notti", qualche inevitabile momento difficile: è questa la
storia che sarà celebrata a Campovolo. E che dimostra quanto sia
importante credere fino in fondo ai propri sogni di rock'n'roll.
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