La guardia di finanza di Reggio Emilia ha sequestrato 30mila mascherine non a norma per un valore commerciale di 32mila euro.
L'operazione ribattezzata "The Mask" ha portato anche alla denuncia per frode in commercio nei confronti del titolare di un'azienda della provincia reggiana, nella quale erano stoccate le mascherine.
Queste -
secondo gli inquirenti - erano etichettate come dispositivi di
protezione individuale sanitaria, mentre erano solo mascherine
generiche non validate dall'Inail come prevede la legge, quindi
senza garanzie certificate di protezione delle vie respiratorie.
L'impresa, operante nel settore dei servizi, aveva deciso - a
fine marzo, in piena emergenza Coronavirus - di integrare il
proprio business nel comparto manifatturiero per la
realizzazione di indumenti da lavoro, comunicando alla camera di
commercio la nuova attività con relativo codice Ateco. Ma le
Fiamme Gialle hanno scoperto che la commercializzazione
all'ingrosso e online dei prodotti era già stata avviata con la
cessione di oltre 17mila mascherine ad altre aziende in
Emilia-Romagna, in particolare nelle province di Bologna e
Ferrara, ma anche fuori regione, a Cuneo.
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