"Se la vicenda viene esasperata e lo costringono necessariamente a tirare fuori gli artigli, allora quei pochi che ha li tirerà fuori tutti". Il soggetto è Licio Gelli e le parole sono del suo avvocato, Fabio Dean, riportate in un appunto per il ministro dell'Interno, classificato come riservatissimo, datato 15 ottobre 1987 e firmato dall'allora capo della Polizia Vincenzo Parisi.
Il documento, visionato dall'ANSA, è agli atti dell'inchiesta della Procura generale di Bologna che ha indicato nel Venerabile della P2, morto nel 2015, il mandante e finanziatore della Strage del 2 agosto 1980. L'avvocato Dean, la sera del 14 ottobre, era stato ricevuto nell'ufficio del direttore centrale della polizia di prevenzione Umberto Pierantoni, che poi riferì a Parisi, il quale a sua volta compilò l'appunto per il ministro. Su quell'incontro Pierantoni è stato sentito nel 2018, nell'ambito dell'inchiesta bolognese. Gelli all'epoca era imputato per la strage (verrà poi condannato per depistaggio) e di lì a poco sarebbe stato interrogato a Milano per il crac del Banco Ambrosiano, anche sulle vicende del 2 agosto.
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