Un braccialetto per il distanziamento sociale in azienda, un sistema per controllare che i lavoratori non si avvicinino troppo: lo ha messo a punto Stoorm5, azienda informatica bolognese che fornisce servizi di controllo per l'industria 4.0. Fondata nel 2015 da professori universitari e ricercatori precari, ha quattro soci e 10 dipendenti: "l'anno scorso abbiamo fatturato 600mila euro, con una crescita del 50%, e nel 2020 puntavamo al milione. Avevamo costruito bene la casa, poi è arrivato il tornado che ha portato via il tetto", dice a Repubblica Bologna l'ad Aldo Campi, che spiega l'idea del braccialetto.
"Avevamo fatto progetti per altri clienti, come un sistema antirapina per Emil Banca e uno anti-allontanamento sui pazienti con problemi cognitivi per alcune cliniche private. Quando è arrivata l'emergenza abbiamo capito che avevamo già qualcosa pronto in azienda".
'Modis', così si chiama, funziona con un'app sul cellulare e si basa sulla tecnologia Bluetooth: "Il braccialetto viene indossato dai dipendenti e segnala con una vibrazione quando la distanza tra le persone si riduce troppo. I dati memorizzati possono poi essere scaricati con un totem vicino al marcatempo o con un'app sul cellulare, in modo che l'azienda in caso di contatto possa ricostruire i contagi". Nessun problema di privacy, assicura l'azienda, "poiché il sistema - spiega Campi - non individua la posizione né l'attività ma solo la vicinanza con altri. Visto che il governo impone il mantenimento della distanza, è come se si controllasse che il lavoratore abbia le scarpe contro gli infortuni".
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