BOLOGNA, 28 MAG - Rinvincita per l'Italia in Germania sul fronte della tutela dell'aceto balsamico di Modena, con una sentenza che diventa di riferimento anche per altri prodotti Igp e Dop non solo italiani ma europei. La Suprema Corte federale tedesca ha definitivamente cancellato una sentenza d'appello con cui la Corte di Karlsruhe nel 2017 aveva negato la tutela del termine "balsamico" in Germania. La decisione conferma la piena protezione dell'aceto balsamico di Modena contro prodotti che lo imitano o lo evocano, ad esempio utilizzando impropriamente il solo aggettivo "balsamico".
Festeggia il Consorzio dell'Aceto, perché la notizia "segna un passaggio storico nella tutela del nostro prodotto a livello comunitario che da oggi sarà ancora più forte e determinata", sottolinea la presidente Mariangela Grosoli. L'Aceto balsamico di Modena, Igp e Dop, è uno dei principali ambasciatori della qualità certificata italiana in tutto il mondo. Il 92% dell'intera produzione, dalle acetaie di Modena e Reggio Emilia, è destinata all'export, circa 96 milioni di litri all'anno. I primi tre Paesi per consumo sono Usa, Germania e Francia.
La sentenza della Suprema Corte federale tedesca arriva dopo un pronunciamento della Corte di giustizia dell'Unione europea che lo scorso dicembre aveva sollevato una bufera tra i produttori di aceto balsamico e allarme per tutti i prodotti Dop e Igp italiani, circa 800 per un patrimonio da 16,2 miliardi di euro di valore alla produzione e che nel 2018 ha sfondato 9 miliardi di euro di export.
Nato dal ricorso di un'impresa tedesca che commercializzava prodotti utilizzando il termine "balsamico" contro la richiesta del Consorzio dell'aceto Igp di ritirare la denominazione, la Corte di giustizia Ue aveva emanato un provvedimento che definiva generico il termine "balsamico". In pratica affermava che la protezione dell'Indicazione geografica protetta (Igp) "Aceto Balsamico di Modena" non si estendeva all'utilizzo dei termini individuali "aceto" e "balsamico". Su espresso invito dell'europarlamentare italiano Paolo De Castro, la questione è stata però chiarita ad aprile dal commissario europeo all'Agricoltura, Janusz Wojciechowski, secondo il quale l'Igp protegge anche contro ogni possibile evocazione che possa indurre in errore i consumatori europei.
Nella sentenza odierna i giudici tedeschi si sono quindi uniformati all'interpretazione del commissario: anche nel caso dell'Aceto balsamico di Modena la tutela contro il subdolo meccanismo delle evocazioni è pienamente garantita e va verificata caso per caso, secondo i criteri dettati dalla giurisprudenza comunitaria. Per De Castro si tratta di "un grande successo" e non solo per l'Aceto di Modena, "perché questa sentenza chiarisce un punto focale per la tutela di tutti i prodotti Dop e Igp. Oggi più che mai la tutela della qualità certificata dei nostri prodotti è la strategia più importante per affrontare un mercato globale sempre più orientato a logiche contrapposte a quella della qualità".
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