Prima tappa lungo il percorso che
porterà alla nascita di un unico grande Consorzio, tra Modena e
Reggio Emilia, in grado di rappresentare e valorizzare le tante
denominazioni di origine del lambrusco.
Giovedì 25 giugno i consigli di amministrazione del Consorzio
Tutela del Lambrusco di Modena, del Consorzio per la Tutela e la
Promozione dei Vini Dop Reggiano e Colli di Scandiano e Canossa
e del Consorzio di Tutela Vini del Reno Doc, hanno espresso
all'unanimità parere favorevole alla fusione per incorporazione,
a partire dal prossimo anno, per far sì che nasca un unico
grande soggetto consortile: il Consorzio Tutela Lambrusco.
Questo primo passo, afferma Giacomo Savorini, direttore dei
Consorzi che oggi tutelano il vino lambrusco, "ci consente di
poter raggiungere, finalmente, l'obiettivo di poterci rivolgere,
agli occhi del consumatore finale, in modo coeso e uniforme,
valorizzando ancora meglio le singole ricchezze delle diverse
denominazioni".
Il futuro nuovo Consorzio Tutela Lambrusco rappresenterà
circa 1,3 milioni di quintali d'uva, per la stragrande
maggioranza di Lambrusco, anche se includerà altri vitigni.
Tutti i consociati, ora, hanno due mesi di tempo per interrogare
i relativi consorzi in merito alla fusione per incorporazione e
a settembre saranno convocati all'interno di un'assemblea
plenaria sovrana che dovrà definitivamente votare l'intera
operazione.
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