Riapre il passaggio del cortile
dell'abside del duomo di Ferrara, interamente restaurato e con
lapidi ripulite dalla vernice spray. Nuova vita anche per
l'antica sagrestia del 1700, chiusa da prima del terremoto ma
ferita dalle scosse. E attorno al campanile prende vita una
galleria fotografica con immagini storiche della cattedrale.
Tante le novità inaugurate il 3 ottobre alla presenza
dell'arcivescovo Gian Carlo Perego, che parla di "segnale di
vita e di cultura attorno alla nostra cattedrale", la cui
chiusura - sottolinea - è "una ferita aperta".
L'apertura del passaggio è stata possibile grazie alla
rimozione dell'area del cantiere e delle barriere che dal 2016
chiudevano piazzetta San Giovanni Paolo II e consentirà di
rivivere una porzione esterna della cattedrale e di aprire al
transito il collegamento tra piazza Trento e Trieste e via
Guglielmo degli Adelardi. L'area si trasforma anche in mostra,
visto che attorno al campanile gli scatti propongono immagini
storiche della cattedrale, gli interni, gli altari, alcune foto
dei tempi della guerra, gli operai al lavoro dopo i
bombardamenti del 1944. Accedendo dal campanile, poco oltre, si
trova anche l'antica sagrestia del 1700, restituita a nuova
vita, in parte con fondi Mude (post sisma) e in parte (per gli
arredi) con risorse del Capitolo.
Per il futuro già ci sono nuovi progetti: in particolare - ha
detto monsignor Ivano Casaroli, presidente del Capitolo della
Cattedrale - "vorremmo esporre i quattro quattro busti degli
apostoli, opere di Alfonso Lombardi (scultore e ritrattista di
origini ferraresi), prestati al polo museale di Bologna".
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