Il festival Aperto di Reggio
Emilia porta in scena al Teatro Valli, sabato 17 ottobre alle
20.30 'I Cenci' del compositore Giorgio Battistelli, tratta dal
capolavoro che Antonin Artaud scrisse nel 1935, ambientandolo
nella Roma papale di fine Cinquecento. Si tratta di un racconto
in bilico tra il melologo e l'opera in cui le voci degli attori
si uniscono ai suoni dell'ensemble strumentale e
dell'elettronica, immergendo lo spettatore in un "teatro di
musica".
Rappresentata in inglese nel 1997 e nel 2019 per la prima
volta in italiano, 'I Cenci' racconta la storia del terribile
Conte Cenci e del suo assassinio, di cui viene accusata e
condannata a morte la figlia Beatrice. Giorgio Battistelli, che
ha firmato anche il libretto di questo lavoro, rinuncia
totalmente alla voce cantata per riavvicinarsi alla concezione
di Artaud del "teatro e il suo doppio", del teatro della
crudeltà in quanto linguaggio nello spazio. Le scene sinfoniche
creano, per mezzo dell'orchestra e della voce parlata, atmosfere
invadenti e inquietanti che fanno risuonare in ciascuno le corde
oscure della psiche.
Imponente la scena sonora diretta da Francesco Bossaglia:
all'Ensemble900 del Conservatorio della Svizzera italiana si
affiancano Alberto Barberis e Nadir Vassena per il
live-electronics e la diffusione, e Fabrizio Rosso per la regia
del suono. La messa in scena di Carmelo Rifici è essenziale con
i personaggi che appaiono in costume fine ottocentesco nel vasto
buio del boccascena quasi ombre evocate. In scena un cast con
Roberto Latini, attore che da anni porta avanti una
personalissima ricerca sulla possibile amplificazione della voce
e sulla forza intrinseca della parola e, con lui, Anahì
Traversi, Michele Rezzonico, Elena Rivoltini e la performer
Marta Ciappina.
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