San Marino non arretra: la Repubblica del Titano lascerà aperti i locali anche dopo le 18. È la sintesi, secondo quanto riporta il Resto del Carlino, di un incontro avvenuto ieri nel tardo pomeriggio in prefettura a Rimini cui hanno partecipato i segretari di Stato di San Marino di Sanità ed Esteri, nonché il presidente della provincia di Rimini, Riziero Santi, e il sindaco della città romagnola, Andrea Gnassi, più rappresentanti dell'Ausl Romagna e delle forze dell'ordine.
Focus del confronto la "migrazione" dei riminesi che continuano a salire sul Titano, per affollare bar e ristoranti che nella città romagnola trovano chiusi. Un avanti e indietro che ha già innescato polemiche nei giorni scorsi, un paradosso rimbalzato dalla stampa italiana a quella straniera, come il New York Times. A San Marino anche i centri commerciali sono aperti mentre in tutta Italia nei giorni festivi e prefestivi devono chiudere.
I rappresentanti del Governo sammarinese hanno spiegato le azioni adottate in Repubblica per il mantenimento della diffusione del coronavirus e hanno motivato la scelta di continuare a tenere aperti i locali anche dopo le 18 considerando che non ci sono situazioni di assembramento grazie alla possibilità di controlli capillari per il rispetto delle regole. La Repubblica è piccola - questo è stato il ragionamento - ed è quindi più facile effettuare controlli serrati.
Intanto per domani mattina (11 novembre) è prevista una conferenza stampa dell'Istituto per la Sicurezza Sociale di San Marino per un aggiornamento sull'epidemia nella Repubblica.
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