Arrestato ieri mattina, dalla
Polizia di Stato di Rimini, un 33enne, accusato dei reati di
stalking e lesioni nei confronti della compagna sulla scorta
delle indagini condotte dagli uomini della Squadra Mobile
originate da un intervento dello scorso giugno in un residence
di Viserbella quando la donna - con un labbro sanguinante ed il
volto ancora segnato dalle percosse subite - aveva raccontato di
essere stata aggredita dal compagno - che la aveva presa per i
capelli e le aveva sbattuto la testa contrro il muro - per una
richiesta di amicizia ricevuta dalla donna su Facebook.
Una condotta aggressiva che l'uomo aveva tenuto anche in un
ristorante dove aveva schiaffeggiato la compagna, incurante
dell'intervento di alcuni alcuni clienti e dei camerieri a
difesa della donna intervenuti in difesa della donna.
Da quella sera - dopo aver preteso di controllare tutte le
chat presenti nel cellulare della donna ed avere tentato di
zittirla tappandole la bocca e soffocarla - l'uomo è scomparso
fisicamente dalla vista della donna (riuscita a scappare dal
residence grazie all'aiuto di un vicino e ad allertare le forze
dell'ordine) ma ha iniziato a tormentarla arrivando a mandarle
anche trecento mail al giorno e a rivolgerle numerose telefonate
molte delle quali contenenti insulti e minacce di morte.
Nella mattinata di ieri l'indagato, sottoposto alla misura
cautelare del divieto di avvicinamento all'ex moglie per
analoghe condotte ossessive e vessatorie, è stato rintracciato
in provincia di Forlì presso la ditta per la quale lavora ed è
stato condotto in carcere
Riproduzione riservata © Copyright ANSA