Drastico cambio di scenario in un luogo simbolo della passeggiata romagnola, ovvero viale Ceccarini a Riccione. Qui e nei viali limitrofi, con la sola clientela locale, negozi e bar subiscono il contraccolpo del passaggio della regione alla zona arancione. "Lavoriamo più che altro con turisti bolognesi, modenesi che la domenica vengono in trasferta", afferma Federico che lavora in un negozio di ottica di viale Dante nell'area pedonale detta il 'salotto', tradizionale meta per la passeggiata anche nei weekend invernali.
"Siamo un'ottica da più di vent'anni e abbiamo i nostri clienti affezionati che durante la settimana continuano a venire, aggiunge. Il problema è il weekend col venire meno dei clienti extra-comunali, "e non è poco in inverno perché durante la settimana il passaggio non ce n'è. Perdere un giorno così importante è molto penalizzante".
Molti negozianti della vicina Rimini hanno scelto di fare l'orario continuato il sabato per provare a recuperare le perdite della domenica, ma a Riccione "non ci dice niente tenere aperta l'attività con orario continuato il sabato", dato che qui i visitatori si concentrano la domenica, spiega l'ottico.
Alcuni bar della stessa strada sono ripiombati ai tempi della prima ondata di coronavirus quando avevano allestito sul marciapiede un bancone per il take-away, come spiega dal suo locale Alessandro, il quale ricorre anche ad un monopattino per le consegne a domicilio di colazioni, pranzi e drink. Anche per lui, che si trova nella zona mare, la chiusura dei confini comunali è un problema. "Il passaggio qui è molto minore. Il cliente riccionese si ferma molto di più in paese", nella parte alta della città, spiega. "Invece noi, lavorando con il turista o con chi viene dall'interno, lavoriamo molto meno".
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