Ha sconfitto il coronavirus a 72 anni dopo otto mesi in ospedale, tornando a casa sua, a Taneto di Gattatico in provincia di Reggio Emilia. È la storia di un imprenditore agricolo reggiano in pensione raccontata oggi dalla Gazzetta di Reggio. "I dottori - che lo hanno ribattezzato 'roccia' - hanno detto che in tutta Emilia non c'è mai stato nessun ricoverato per così tanto tempo. Vorrei la mia storia fosse un monito per chi pensa che il Covid non esista", ha detto l'ormai ex paziente, Maurizio Gabba, al quotidiano reggiano.
Il calvario inizia a marzo quando l'uomo risulta positivo e viene ricoverato all'ospedale di Guastalla. "All'inizio non avevo sintomi particolari o difficoltà respiratoria. Solo quella febbre strana, che mi lasciava una spossatezza incredibile". Dopo qualche giorno il quadro clinico si aggrava, quindi Maurizio viene intubato e subisce una tracheotomia. La sua famiglia, nel giorno di Pasqua, viene preparata al peggio: "Ci hanno detto che stava morendo...". Ma Maurizio si riprende. L'11 maggio esce dalla rianimazione e inizia la riabilitazione. "In tre mesi avevo perso quasi 30 chili, da 90 a 62. Ero la mascotte dell'ospedale. Un infermiere, al quale ho raccontato la mia passione per la pesca ha trovato su internet la foto della mia vittoria al campionato mondiale, l'ha stampata e me l'ha attaccata sul letto, per incitarmi".
Ad agosto tuttavia ci sono complicazioni e l'uomo viene trasferito al Santa Maria di Reggio Emilia per un'operazione. "Il tampone era già negativo, ma pensavo di non farcela, pian piano mi hanno ripescato". Il 27 ottobre la 'liberazione'. "I medici hanno voluto una foto di gruppo con me. A casa mi hanno accolto gli striscioni dei nipoti: 'Nonno sei il nostro eroe'.
Oggi peso 75 chili, mangio i tortelli e le lasagne di mia moglie e non vedo l'ora di tornare a pescare...".
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