Migliaia di ore fatturate, pagate, ma mai eseguite.
Ruota attorno a questo l'inchiesta 'Silence', su presunte irregolarità nell'esecuzione dell'appalto aggiudicato dalla Coopservice per le pulizie e i servizi integrati nei reparti dell'ospedale Annunziata di Cosenza.
Con
le accuse di truffa aggravata ai danni dello Stato e frode in
pubbliche forniture, quattro persone della Coopservice con sede
a Reggio Emilia, sono state arrestate e poste ai domiciliari da
carabinieri e Guardia di finanza. Si tratta di Gianluca
Scorcelletti di 54 anni, Fabrizio Marchetti (47), Salvatore
Pellegrino (53) e Massimiliano Cozza (48). Un danno all'Azienda
ospedaliera stimato in tre milioni di euro, oggi sequestrati a
M.F., indagata e dipendente dell'azienda. La Procura di Cosenza
ha chiesto 5 misure interdittive per funzionari e dirigenti
dell'Azienda ospedaliera su cui il gip si è riservato di
decidere dopo i loro interrogatori. "Un lavoro impegnativo - ha
detto il procuratore Mario Spagnuolo - per il quale abbiamo
messo insieme le migliori intelligenze investigative, in modo da
avere chiari i termini di una vicenda che non è di facile
comprensione. Abbiamo fatto luce su un meccanismo che erode
l'erario pubblico e rende un pessimo servizio alla
collettività". I reparti erano sporchi, i primari segnalavano i
disagi e i lavoratori non avevano i dispositivi di protezione
adeguati. "In sintesi - ha aggiunto Spagnuolo - qualcuno della
società si alzava e proponeva di fatturare una cifra all'Azienda
ospedaliera e qualcun altro ci metteva una firma sopra, senza
alcun controllo". Inoltre, gli stessi operatori che facevano le
pulizie in un reparto si ritrovavano a fare assistenza ai malati
in un altro. E poi il software per il conteggio delle ore dei
lavoratori commissionato e mai entrato in funzione: "Ore ed ore
di lavoro che non restituivano però l'igiene che un reparto deve
garantire, ma anche - ha detto Spagnuolo - connivenze e ruberie.
Al centro il management pubblico e la società che gestisce il
servizio di pulizie. Un conteggio eseguito incrociando i dati
delle banche dati Inps e Ispettorato del lavoro, ha consentito
di scoprire anche come una parte di forza lavoro non era alle
dipendenze della società".
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