A quasi sei anni dall'arresto per
concorso esterno in associazione mafiosa nell'operazione
'Aemilia' contro la 'Ndrangheta in Emilia-Romagna, l'ex
consigliere del Pdl di Reggio Emilia Giuseppe Pagliani è stato
assolto, per non aver commesso il fatto, nel processo di appello
bis. La Corte di appello di Bologna ha invece condannato a
quattro anni e otto mesi l'imputato Michele Colacino e ha
rideterminato le pene per altri quattro: Francesco Frontera
(otto anni e sei mesi), Francesco Lamanna (11 anni e otto mesi),
Romolo Villirillo (11 anni e sei mesi), Michael Salwach (un
anno, cinque mesi e dieci giorni), per quest'ultimo escludendo
recidiva e continuazione. La pubblica accusa era rappresentata
dal sostituto pg Lucia Musti e dal pm della Dda Beatrice Ronchi.
Pagliani, difeso dagli avvocati Alessandro Sivelli e Roberto
Borgogno, fu arrestato nel 2015 e venne assolto in primo grado
dal Gup, in abbreviato. Fu poi condannato a quattro anni dalla
Corte di appello. Ma la Cassazione annullò con rinvio, dicendo
che dovevano essere risentiti alcuni testimoni e così si è
arrivati alla nuova pronuncia di assoluzione.
Insieme a Giovanni Paolo Bernini, ex assessore Pdl di Parma,
Pagliani era uno dei due politici coinvolti nell'operazione.
Bernini, inizialmente anche lui accusato di concorso esterno in
associazione mafiosa e poi di voto di scambio politico-mafioso,
è stato poi definitivamente prosciolto con la dichiarazione di
prescrizione del reato di corruzione elettorale 'semplice'.
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